Sport e benessere: coppia vincente

A qualsiasi età, svolgere un po’ di attività fisica, che sia correre, giocare a pallone con gli amici o andare in palestra, è la garanzia per una vita sana. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, riferendosi allo sport, spiega come la sua mancanza nella vita delle persone rappresenti il quarto fattore di rischio per la mortalità in tutto il mondo. Una regolare pratica sportiva previene i sintomi dell’ansia e dello stress e aiuta a rilassare le tensioni muscolari, favorendo il sonno, uno dei più grandi alleati del buon umore.

L’International Society of Sport Psychology (ISSP) ha confermato come l’attività fisica sia in grado di apportare miglioramenti psicologici a breve e lungo termine, individuabili in:

  • Cambiamento nella percezione di sé;
  • Incremento dell’energia ed entusiasmo durante lo svolgimento delle attività di tutti i giorni;
  • Maggior stato di prontezza mentale;
  • Aumento del piacere per l’esercizio fisico;
  • Aumento del buon umore e diminuzione dello stato depressivo;
  • Maggiore fiducia in sé stessi.

Sport come agenzia educativa

Già in età infantile e poi in quella adolescenziale, lo sport assume un’importanza rilevante nella formazione dei giovani, trasmettendo valori di grande rilievo, quali la lealtà, il rispetto e l’amicizia. Lo sport, come una vera e propria agenzia educativa, diventa un momento di gioco e di divertimento, ma anche di formazione, insegnando a bambini e ragazzi che nella vita si vince e si perde, ma ciò che conta è apprezzare ogni momento, dal quale si può imparare sempre qualcosa.

I dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 2024 circa il 28% degli adulti a livello mondiale non svolge attività fisica sufficiente, con una maggiore incidenza tra le donne (32%) rispetto agli uomini (23%). Questo problema è particolarmente accentuato nei Paesi ad alto reddito, dove i livelli di inattività fisica sono aumentati del 5% tra il 2001 e il 2016, passando dal 31,6% al 36,8%. L’inattività fisica continua a essere un problema anche tra gli adolescenti, con oltre l’80% di quelli tra gli 11 e i 17 anni che non praticano attività fisica sufficiente.

Si prevede che, se non si interviene, l’inattività fisica potrebbe crescere al 35% entro il 2030, con importanti implicazioni per la salute globale, come il rischio aumentato di malattie cardiovascolari e cancro.​

 

Le nuove linee guida dell’OMS ribadiscono l’importanza di 150 minuti di attività fisica moderata o 75 minuti vigorosa a settimana per gli adulti, mentre per i bambini e adolescenti (5-17 anni) è raccomandata un’ora al giorno di attività fisica moderata o vigorosa, per lo più aerobica.

 

Per i bambini di età inferiore ai 5 anni, le linee guida includono anche raccomandazioni sull’attività fisica e il comportamento sedentario, introdotte per promuovere lo sviluppo fisico e mentale e prevenire malattie future associate all’inattività fisica, come l’obesità e malattie croniche.

1-2 anni

L’OMS raccomanda almeno 180 minuti di attività fisica di qualsiasi intensità distribuita durante la giornata. Questo dovrebbe includere sia attività fisica a bassa intensità che attività più vigorosa.

3-4 anni

Anche per questa fascia di età si raccomandano almeno 180 minuti di attività fisica quotidiana. Di questi, almeno 60 minuti dovrebbero essere di intensità moderata o vigorosa​

5-17 anni

Dovrebbero svolgere almeno 60 minuti al giorno di attività fisica moderata o vigorosa, prevalentemente di tipo aerobico. Sono raccomandati anche esercizi che rafforzano i muscoli e le ossa almeno 3 volte a settimana

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