“Oltre La Rete” diventa “Oltre La Rete 2.0”, si evolve e cresce e lo fa partendo dal progetto “Una Mucca per l’Etiopia”.
“Oltre La Rete” è un progetto formativo-educativo di sport e cooperazione internazionale destinato ai giovani di due specifiche zone in Etiopia e in Italia, nato nel 2017.
L’obiettivo del progetto, sul territorio etiope, è di promuovere e agevolare l’attività motoria, il gioco e la pratica sportiva presso le scuole di due comunità rurali formando, al contempo, operatori sportivi locali. Sul territorio italiano “Oltre La Rete” si prefigge l’obiettivo di sensibilizzare giovani atleti e studenti ai temi della cooperazione internazionale, del volontariato e della solidarietà, attraverso attività e iniziative educative, formative e di crescita umana.
La formula su cui verte il progetto è il volontariato sportivo. Educatori e operatori sportivi italiani qualificati selezionati e coordinati da Scuola di Pallavolo Anderlini, gestiranno le attività sportive e formative in Etiopia durante i periodi di stage. Le attività di sensibilizzazione e le relative iniziative sul territorio italiano saranno coordinate dai suddetti educatori in collaborazione con ulteriori operatori tra cui i volontari di MOXA Onlus, Parma per gli altri ONG, Officina Volley Terni e di altre associazioni, atleti, ex atleti e partner del progetto.
La scelta della pallavolo come disciplina sportiva di riferimento è dovuta alla sua pratica, già diffusa nel paese, unitamente alle semplici strutture necessarie.
Sono già svariate le iniziative che Scuola di Pallavolo Anderlini nell’ambito del progetto “Oltre La Rete”, dalla raccolta di scarpe usate “2 scarpe x 4 piedi” alla partita di beneficenza “100×100”. Tra le attività, sta riscuotendo grande successo “Una Mucca per l’Etiopia”, volta a raccogliere fondi per finanziare l’acquisto di bestiame per le famiglie più indigenti delle aree etiopi di Shalalla e Dowro Konta.
In occasione dell’ultima missione a Shallala, dal 30 marzo al 7 aprile 2019, il team di è attivato per dare sviluppo e forma al progetto, con azioni concrete. Si è avuta l’occasione di visitare allevamenti locali, di parlare con i membri anziani del villaggio e si è preso coscienza che nelle zone rurali il contadino lavora il suo lotto di terreno, come agricoltura di sussistenza, incontrando grandi difficoltà a reperire foraggio nelle stagioni secche e l’acqua che nella grande maggioranza dei casi è solo piovana e il rischio di mortalità delle mucche donate alle famiglie indigenti, proprio per la loro precaria situazione economica, è elevatissimo.
Si è pensato quindi di ridisegnare il precedente progetto di “Una mucca per l’Etiopia”.
Più precisamente il progetto rimodulato prevede le seguenti 8 azioni:
- Acquisto di numero adeguato capi di bestiame;
- Avvio e sostegno di una cooperativa di giovani allevatori a Shallala per un totale di 10/12 giovani;
- Costruzione di un recinto – stalla;
- Costruzione di un abbeveratoio per gli animali con collegamento ad una sorgente d’acqua e successivamente costruzione di un pozzo;
- Montaggio di un impianto fotovoltaico per energia elettrica con accumulatori;
- Acquisizione di un appezzamento di terreno;
- Acquisto attrezzature;
- Acquisto foraggio.
Gli allevatori del posto, infatti, hanno spiegato che con 300 euro (cifra preventivata nel progetto originale) è possibile acquistare una mucca etiope, la quale è in grado di produrre una piccola quantità di latte, solo 6/8 litri. Più utile sarebbe acquistare una mucca etiope incrociata con quella olandese, al costo di 1500 euro, con la capacità di produrre fino a 25/30 litri di latte al giorno. Il progetto quindi avrà come obiettivo di acquistare mucche incrociate, che possano essere di miglior utilizzo nei villaggi. L’obiettivo è consegnare le mucche entro al fine del 2019.