Arriva la nuova rubrica di interviste doppie “Gli allenatori si raccontano”, in cui mettiamo a confronto i tecnici del settore maschile e femminile e cerchiamo di scoprire qualcosa di più su chi ogni giorno scende in campo a fianco di atleti e atlete. I primi ospiti sono Roberta Maioli e Andrea Tomasini, allenatori delle due squadre di serie B Maschile e Femminile. Vediamo cosa ci hanno raccontato!
Nome?
A: Andrea Tomasini
R: Roberta Maioli
Da quanti anni alleni?
A: Da troppi!
R: Alleno da quando ho 20 anni.
Quale squadra alleni attualmente?
A: Alleno la serie B e l’Under 19, che è la stessa squadra, un gruppo di giovani che ha voglia di imparare.
R: Alleno la squadra di serie B2 e Under 18.
Come sei arrivato/a all’Anderlini?
A: Conosco l’Anderlini da sempre, prima come avversario, poi come collaboratore durante gli anni della cooperazione con Modena Volley. L’Anderlini è da sempre modello per tutto il movimento giovanile italiano e fucina di buoni giocatori, tecnici e dirigenti; conoscendo i “protagonisti” di questa società ho sempre respirato tanto del buono che c’è.
R: Allenavo alla Teodora Ravenna, squadra che più volte aveva disputato finali nazionali. Per motivi personali mi sono trasferita a Modena e fra le diverse richieste ricevute ho scelto Anderlini. Mi ha convinta l’idea di famiglia che si respira in questa società e la chiacchierata con Giobbe.
Eri un giocatore? Che ruolo?
A: Ero un giocatore mediocre. Ho iniziato con l’Edilcuoghi Sassuolo e sono stato schiacciatore e palleggiatore.
R: Giocavo alla Teodora Ravenna in B, però ero troppo piccola di statura. Ero una palleggiatrice.
Il tuo primo ricordo con la pallavolo?
A: Il cancello del mio cortile con mio fratello e con gli amici delle scuole elementari prima e medie poi sono i primissimi ricordi di volley giocato, credo sia stato un buonissimo inizio.
R: Quando da bambina andavo in palestra a vedere gli allenamenti della Teodora (mio papà era il loro fisioterapista) e io raccoglievo i palloni.
Descrivici brevemente la tua “filosofia” di allenamento:
A: L’allenamento deve insegnare ad affrontare il gioco, deve preparare sotto tutti gli aspetti a gestire le emozioni e i momenti difficili e deve essere divertente.
R: Sacrificio, passione ed entusiasmo sono gli ingredienti chiave.
Quali sono i tuoi obiettivi per la stagione attuale? Come sta andando per ora?
A: Portare i miei giocatori più vicini al modello prestativo della serie B e farli migliorare sotto il profilo tecnico, tattico, fisico e mentale per affrontare le sfide impegnative. Siamo un cantiere aperto, con tanta voglia di lavorare.
R: Gli obiettivi sono quelli di ben figurare nel campionato nazionale di B2 e raggiungere la finali nazionali con l’Under 18.
Cosa ti piace fare quando non sei in palestra?
A: Mi piace molto la musica, suono la chitarra e mi piace anche ballare.
R: Adoro ballare, una passione che ho sempre avuto e che adesso ho modo di coltivare.
Quali sono i tuoi hobby?
A: Quando riesco vado al cinema, a teatro, a spettacoli musicali. Spesso organizziamo delle grigliate con amici a cui piace molto suonare e cantare. Sono un inguaribile curioso, mi piace studiare e leggere. Ma il mio hobby principale è la pallavolo, che amo e che continua a stupirmi come il primo giorno.
R: Il ballo caraibico.
Film preferito?
A: Mi piacciono tantissimi generi. Ultimamente ho rivisto con molto piacere “Le conseguenze dell’amore” di Sorrentino. Grande regista e bellissimo film.
R: Ne ho troppi! La top 3 è: “Vento di passione”, “Dirty Dancing” e “Sette spose per sette fratelli”.
A quale piatto proprio non potresti mai rinunciare?
A: Tortellini alla panna… Mi dispiace per i puristi!
R: Mi piace molto mangiare e mangio di tutto, ma i miei piatti preferiti sono i cappelletti romagnoli e la parmigiana.
Una cosa nuova imparata negli ultimi mesi?
A: Che la felicità è dentro di te e devi solo cercarla con attenzione.
R: Che essere corretti e rispettare gli altri non è per tutti.
Facci un saluto!
A: Innamoratevi del mondo e vivetelo con passione, non ne rimarrete delusi. Un abbraccio forte! Buon volley a tutti!
R: Più che un saluto, un consiglio: vivere ogni giorno come un regalo, con entusiasmo e amore. E comunque sempre forza Anderlini!