“Il gruppo diventa squadra quando gli individualismi si abbandonano e i singoli imparano a mollare per dare spazio agli altri! Nella pallavolo si diventa squadra quando il singolo accetta di stare in panchina perché un altro giocatore possa crescere”.
Sono queste le parole che Rodolfo Giobbe Giovenzana, fondatore e presidente onorario dell’Anderlini, ha espresso di fronte a tutti i collaboratori della Scuola di Pallavolo nei giorni scorsi, oltre che nei confronti dell’Anderlini Network.
Era l’estate del 1985 quando Giobbe, a cena in un’antica trattoria del centro di Modena con i vecchi amici e compagni di squadra della Panini Modena ha pensato per la prima volta alla Scuola di Pallavolo. Si presentò con un logo disegnato nottetempo e che avrebbe dovuto rappresentare la Scuola. Era un logo che doveva piacere ai bambini, semplice, ma allo stesso tempo gioioso. Da lì a pochi mesi, a settembre, è nata la “Prima Scuola di Pallavolo di Andrea Nannini e Rodolfo Giovenzana”, una scuola a numero chiuso, per un massimo di 25 ragazzi.
Nel 1997 si decise di fare qualcosa di più e di diverso rispetto a quello che già si stava facendo,raccogliendo la sfida che ciascuno è chiamato a giocare oggi sul piano dell’educazione e della formazione umana delle nuove generazioni: impegnarsi ad “educare alla vita buona” con lo sport e nello sport. Da lì sono partiti tutti i progetti che fanno della Scuola di Pallavolo Anderlini quello che è oggi: una gruppo di società riconosciute in Italia e all’estero, che annovera circa 1.500 ragazzi e ragazze e 130 tra dirigenti ed allenatori, tra i quali 10 assunti a tempo indeterminato.
Il passaggio di testimone era già stato fatto nel 2015, con la consegna delle redini della società a Marco Neviani, attuale presidente, mantenendo solo una piccola porzione, la presidenza della Scuola di Pallavolo Serramazzoni. Oggi si compie un ulteriore passo, che condurrà alla cessione di tutte le cariche all’interno della società.
“Il risultato si raggiunge con l’apporto di tutti e qualche volta l’apporto giusto è quello di guardare gli altri mentre giocano e cercano di mettere a terra l’ultima palla! Ci saranno ancora tante “ultime palle” da mettere a terra, ma sono certo che chi sarà in campo giocherà con la stessa voglia di “dare tutto” e con lo stesso entusiasmo che ci ha da sempre contraddistinto. Sarò sempre il primo tifoso della Scuola di Pallavolo!”, continua Giovenzana.
Tutta la Scuola di Pallavolo Anderlini desidera esprimere eterna gratitudine a Giobbe, per aver sognato una sera d’estate del 1985 e aver creduto che quel sogno potesse diventare realtà.
Grazie Giobbe!